Daniele Gallerani Podcast

Storie straordinarie raccontate da un osteopata
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Stagione 2 – Episodio 29: Imprigionata

 

Questa è la storia di una ragazza straordinaria con la quale abbiamo fatto un lavoro olistico a 360°
Una storia che parla di quanto la postura è meravigliosa perchè fa di tutto per farci sopravvivere
Una storia che parla della sensazione di sentirsi imprigionati e legati e di come anche grazie al respiro la ragazza ha riscoperto e riconquistato la sua libertà

 

 

Leggi il testo completo dell’episodio:

La postura è veramente qualcosa di straordinario e che ti lascia a bocca aperta…nel caso di questa ragazza in tutti i sensi!

Nella storia che ti racconto, la bocca aperta mette in grande crisi la sua postura della ragazza.

La cosa interessante è che lei viene perché ha diversi dolori nel corpo e il percorso che faccio con lei è ampio a 360°, olistico a tutti gli effetti. Quindi vuol dire che lei deve seguire un percorso di depurazione, deve lavorare sulla detossinazione del suo corpo, diluire quel sangue che è come un fiume intossicato e deve farlo anche su un piano emotivo.

Ha bisogno di lavorare anche sul piano emotivo perché la sua vita è come se l’avesse imprigionata, incarcerata.

È brutto da dire, certo, però è quello che le è successo.

Ma questo è solo il punto di partenza, poi che cosa succede?

Mano a mano che lei lavora, si depura e detossina attraverso l’alimentazione e altri metodi medici, il suo corpo inizia a cambiare e i dolori iniziano a diminuire perché tutto parte da una vecchia cicatrice lombare di quando è stata operata di ernia. Li i suoi tessuti sono andati in retrazione e si sono accorciati coma la plastica quando si brucia, quindi di conseguenza è tutta accorciata e tesa, provocandole forti dolori alla schiena, alle gambe e a distanza di tempo anche a dolori al collo e uno stato di malessere generale.

Iniziando a depurarsi, il suo corpo ha iniziato a distendersi e a mollare, i suoi tessuti hanno iniziato a rilassarsi ma nonostante questo quando la mettevo in postura questa ragazza cercava sempre di fuggire. Ti ricordi all’inizio quando ti dicevo che questa ragazza è come se fosse stata imprigionata?

Imprigionata da cosa? Dalle idee, le convinzioni, la famiglia. Cosi quando la mettevo in postura lei cercava di fuggire a questa postura e a questo modo di allineare il corpo e lo faceva attraverso le parole oppure muoveva una mano, sbatteva gli occhi e quando le ho chiesto di stare ferma e le ho impedito in maniera millimetrica di evitare di parlare, di sbattere gli occhi e di non muovere diversi distretti del corpo, le ho chiesto ad un certo punto: “Apri la bocca” e quando l’ha aperta ha iniziato a mettere in tensione tutte le mani e le sono uscite le lacrime agli occhi.

Allora le dicevo di lasciare andare quelle mani e lei chiudeva la bocca, oppure le dicevo di aprire la bocca e tirava le mani e questa cosa è andata avanti fino a quando non è stata in grado di aprire la bocca e lasciare andare le mani.

Naturalmente le lacrime sono venute fuori perché parlava di uno stato di tensione e di un imprigionare anche le parole che non poteva dire, imprigionare quelle mani che avrebbero voluto magari schiaffeggiare qualcuno.

Quindi quando queste cose si sono messe insieme, il respiro ha fatto da conduttore, da mezzo attraverso il quale il corpo ha potuto esprimersi e lei ha trovato una sana libertà.

Ora Abbiamo finito il lavoro?

No, non abbiamo ancora finito quello che abbiamo iniziato, ma sicuramente da quel punto di partenza tante cose sono cambiate, tanto che lei mi ha ispirato anche opere d’arte che in un futuro mostrerò nei miei canali social.

Quello che voglio dire è che la postura è qualcosa di straordinario perché in ogni modo e a qualsiasi costo noi dobbiamo sopravvivere e la postura lo sa, quindi abilmente con tante tecniche a noi sconosciute la postura manifesta il proprio disagio.

Quindi grazie a questa ragazza che è andata oltre ai suoi schemi e la sua “prigionia” di credenze, pensiero e comportamento.

Ma soprattutto grazie anche al Respiro, perché è stato il mezzo attraverso il quale lei ha iniziato ad assaggiare e sperimentare la libertà.

Ecco perché faccio corsi di respiro ogni mese o due, perché tutte le volte vedo persone che si liberano, piangono, ridono e conoscono parti di sé.

Grazie ancora a questa ragazza e grazie a te che se hai vissuto momenti in cui ti sei sentito legato questo è il podcast adatto a te.

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STAR BENE È UN METODO

  • Come trovo soluzioni ai malesseri del persone?
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Sono questi i contenuti che pubblico insieme a qualche post positivo, a volte un po’ provocatorio che ti spinge a guardare in una direzione, quella dello STAR BENE