Daniele Gallerani Podcast

Storie straordinarie raccontate da un osteopata
Contattami

Segui il podcast sulla tua piattaforma di streaming preferita:

Spotify

Google Podcast

Apple Podcast

Podcast Addict

Spreaker

Stagione 1 – Episodio 9: Storia di Mara

 

Mara. 35 anni e già deve fare i conti con dolori all’anca destra che non le permettono di godersi le sue camminate sommati a … fastidi alla vescica. Non è finita qui, nel pacchetto c’è anche un sonno poco riposante e disturbato che naturalmente accentua i dolori.

 

 

 

Leggi il testo completo dell’Episodio

 

STORIA DI MARA

Voglio raccontarvi la Storia di Mara, ragazza che arriva in studio da me con una serie di malesseri che non la lasciano vivere bene.

Ha solo 35 anni e già deve fare i conti con dolori all’anca destra che non le permettono di godersi le sue camminate sommati a fastidi alla vescica.

Non è finita qui, nel pacchetto c’è anche un sonno poco riposante e disturbato che naturalmente accentua tutti questi dolori.

Tutto comincia con un dialogo di qualità per capire l’inizio dei vari malesseri.

La time-line della vita delle persone è parte fondamentale del mio metodo di lavoro.

L’anca riporta ad un vecchio trauma all’adduttore destro, uno dei muscoli dell’interno coscia.

Ancor prima riferisce un intervento di appendice, importante per la cicatrice che lo contraddistingue.

Per quello che riguarda sonno e vescica, ve ne parlerò tra un po’.

Continuo il lavoro con test chinesiologici ed energetici. I dati che emergono sono:

Un senso di ingiustizia che si trascina da tempo che interferisce sul secondo chakra quello all’altezza dell’ombelico.

L’ingiustizia di cui parlo è legata al papà perché non si sente amata da lui e tutto questo si scaglia sull’intestino a livello energetico.

Un conflitto di territorio, che coinvolge il primo chakra, quello all’altezza del pavimento pelvico.

Le chiedo se aveva avuto qualcuno in mezzo ai piedi o non si trovava bene in un luogo come casa o  lavoro.

E lei mi dice “sì è proprio così, infatti devo lavorare nel negozio di mia sorella e non mi trovo bene , siamo sempre in scontro.”

Continuo con un’altra domanda “ il problema alla vescica, l’avevi anche prima di lavorare con tua sorella? “

Lei ci pensa e mi risponde “NO”.

Avete capito che viveva un malessere dettato da una distorsione di comportamento. Dico distorsione perché ho a che fare con il corpo quindi si dice distorsione meccanica, ma anche con le emozioni e con il comportamento, quindi distorsione anche in questo caso.

Questo significa che le sue emozioni desideravano altro ma lei ha fatto vincere la mente.

Ricapitolando:

Un trauma all’anca

Due ferite emozionali, una legata al malessere nel luogo di lavoro ed una all’ingiustizia riferita al rapporto col padre.

ORA

Ho stabilito un collegamento fra tutte le situazioni e disagi.

Come aiutarla?

Ho agito con le mani su punti di pressione precisi e attraverso dialogo e respiro è iniziato il vero processo di armonizzazione del corpo.

Durante la prima seduta ho agito su una zona precisa tra il sacro e la lombare e sulla cicatrice dell’intervento.

Da subito ha percepito un netto miglioramento nella zona dell’anca.

Apro una parentesi interessante sull’appendice che a livello metaforico rappresenta un’ingiustizia percepita fin da bambina nel rapporto affettivo padre/figlia.

Pensate quanto un bambino sia sensibile ed influenzato dalle emozioni e dai comportamenti familiari

Per la vescica, tutt’altra storia.  Ho utilizzato il metodo che uso di solito, quello della scrittura, le ho fatto mettere nero su bianco tutto quello che provava. “Scrivi e butta via”,  le dico. “Liberati dalla sensazione di disagio che provi sul posto di lavoro.”

Continuo dicendole “una volta che ti sei liberata di queste emozioni così pesanti e gravose, è necessario che tu abbia un dialogo sincero con tua sorella… dille che ti fa un po’ incazzare in questo momento ma allo stesso tempo ringraziala per il lavoro che ti da e di cui hai comunque bisogno, ma non è il posto  giusto per te. Quindi consapevole di questo, hai in programma di cambiare.”

“Scrivi anche tutte le emozioni e le credenze legate al non esserti sentita amata dal papà. Quando sarai pronta chiederai un dialogo anche a lui durante il quale gli racconterai come ti sei sentita da bambina cioè non desiderata e messa in disparte. Gli dirai anche che l’hai capito ma hai un messaggio da parte di una bambina che vorrebbe tanto abbracciarlo.

Quella bambina si chiama Mara.”

Immaginatevi le emozioni di una padre di fronte a queste parole e di una figlia che ha compreso tutto questo.

Non resta che commuoversi

Passa un po’ di tempo e ci rivediamo

La qualità del sonno è decisamente migliorata e finalmente ha ricominciato a sognare, cosa che non faceva da tanto tempo

E l’anca? Tutto bene, ha potuto riprendere a fare le sue camminate e qualche breve corsetta.

Sul fronte vescica non non c’erano stati ancora evidenti miglioramenti perché non si era mai sentita pronta a risolvere con la sorella.

Passa altro tempo e….

L’ anca continua a stare bene, il sonno è ancora buono e cosa magnifica, Mara dice non aver più disagi alla vescia. In poche parole quelle piccole perdite di pipì sono solo un lontano ricordo.

In passato aveva fatto tantissime visite e a livello fisiologico non era mai emerso nulla che potesse far risalire alla causa di queste perdite…. alla fine la diagnosi era sempre stress !!

Fino a quel momento zero risultati. La soluzione è arrivata nel momento in cui è  andata a parlare con la sorella e si è liberata e programmata per i suoi prossimi obiettivi lavorativi.

Altra cosa fondamentale è stata la respirazione.

In questo caso ho agito su tre 3 diaframmi, toracico, addominale e pelvico per raggiungere un equilibrio pressorio tale da ridonare libertà ad una vescica compressa, schiacciata dal respiro

Concludendo vi parlo dell’anca dx. Manifestava dolore perché Mara non sapeva che direzione prendere, se il lavoro con la sorella o ciò che desiderava fare. Non solo, DX perché la riportava al padre, quell’abbraccio da cui si tratteneva inconsapevolmente.

L’insegnamento di questa storia è semplice

Parla chiaro o quel silenzio ti costerà caro

Nel momento in cui Mara ha parlato con la sorella, il suo corpo ha provato sollievo e i suoi progetti hanno trovato spazio

I genitori sono sempre l’ago della bussola che punta verso nord

Con questo cosa voglio dire? Che noi siamo figli dei nostri genitori e nonostante tutto il bambino che vive in noi desidera l’affetto loro. Abbracciali e come Mara, una volta abbracciati, scegli la direzione da prendere e procedi con coraggio. In ogni caso sai sempre dove sta il nord

Ti è piaciuto questo episodio? Seguimi su:

Spotify

Google Podcast

Apple Podcast

Podcast Addict

Spreaker

STAR BENE È UN METODO

  • Come trovo soluzioni ai malesseri del persone?
  • Quali legami nascondono dolori così distanti?
  • Che dispositivi medici starò inventando?
  • Come utilizzo i miei dispositivi?
  • Cosa dicono i clienti dei miei lavori?
  • Che risultati hanno?

Sono questi i contenuti che pubblico insieme a qualche post positivo, a volte un po’ provocatorio che ti spinge a guardare in una direzione, quella dello STAR BENE