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Stagione 1 – Episodio 11: Il Milanese

 

Questa è la storia di Renato, soprannominato da me “il Milanese”. Renato è un signore di 75 anni pongista, ovvero un grandissimo appassionato di ping-pong che tra parentesi ha visto giocare o ha giocato con il mitico Marco Monty Montemagno. Ha fondato la federazione italiana ping-pong, è una persona a cui brillano gli occhi. E’ dolorante ma allo stesso tempo in formissimaaaa!!!

 

 

 

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IL MILANESE

Questa è la storia di Renato, soprannominato da me “il Milanese”. Renato è un signore di 75 anni pongista, ovvero un grandissimo appassionato di ping-pong che tra parentesi ha visto giocare o ha giocato con il mitico Marco  Monty Montemagno. Ha fondato la federazione italiana ping-pong, è una persona a cui brillano gli occhi. E’ dolorante ma allo stesso tempo in formissimaaaa!!!

A marzo 2022 si presenta da me in quanto è da agosto 2021 che sopporta forti dolori lombari con interessamento della gamba sinistra nella parte esterna, bene o male risolti grazie a del cortisone e ad un abile chiropratico.

Tutto bene sembra, da settembre a dicembre 2021, ma poi a gennaio 2022 improvvisamente, partono fastidi fortissimi e acuti alla gamba destra, non più a quella sinistra, dolori che si estendono anche al gluteo, sacro, inguine e coscia con la sensazione di una gamba informicolata, quasi come se fosse fasciata.

Per lui stare a letto è impossibile e già dopo un’ora deve alzarsi.  Il viaggio in macchina per venire da me è stato il viaggio della speranza. Arriva da Milano e si fa circa 250 km.

Grande forza di volontà. Un solo desiderio… star bene a qualsiasi costo!

Lo accompagna il figlio Mario che mi segue sui canali social, incuriosito dal mio metodo di lavoro. S’innamora del mio approccio e coinvolge papà Renato pronto ad una prima seduta con me.

La diagnosi olistica che ne risulta è

. artrosi diffusa su tutta la zona lombare (quindi una colonna che perde un po’ di mobilità)

. diverse protrusioni (ovvero schiacciamenti del disco che vanno ad interessare le radici nervose; quei filetti elettrici che danno il comando alle diverse parti del corpo tra le quali in questo caso cosce, gambe, piedi e non solo).

Dolore noioso complicato dal fatto che le protrusioni ostruiscono un po’ i canali nei quali alloggiano le radici nervose.

La storia della sua vita seguendo la linea del tempo, dice che circa all’età di 30-40 anni soffriva  saltuariamente di mal di testa ma stava attraversando un periodo particolare della sua vita.

La cosa più forte della sua storia però è che a 11 anni ha subito un intervento al rene destro per un problema e uno al rene sx, in seguito asportato.

Quello che mi interessa è che lui presenta due grandi cicatrici sui fianchi nella zona dorso lombare e da una ventina d’anni soffre di dolore alla schiena con quello che lui definisce il “colpetto della strega” che ogni tanto si presenta e zzzaaaccc.. lo blocca.

Dormire ormai è un vago ricordo, è da nove mesi che non dorme a causa di questo dolore lancinante alla gamba, prima sinistra e poi destra. 

La prima seduta che facciamo è caratterizzata da una attenta anamnesi, un forte dialogo, da un lavoro manuale di scollamento delle cicatrici e da digitopressione, sempre seguita da posture corrette decompensate.

Agisco attraverso la pressione delle dita sul corpo e in questo caso lavoro principalmente sulla zona lombare, più precisamente sulla prima vertebra lombare che mi riporta all’inguine, al tono dei tessuti connettivi e alla cute in genere. 

La seconda vertebra lombare invece dialoga con le gambe e con le cosce, mentre la terza vertebra lombare dialoga con le ginocchia e le articolazioni, la quarta con la schiena, la sciatica e il centro del sonno.

Questo è importantissimo, perché lui non riesce a dormire ed agendo su questi centri si riporta il corpo ad uno stato di equilibrio più armonico.

La quinta vertebra invece porta a dialogare con la parte inferiore della gamba e il centro nervoso che in questo caso in lui è alterato e irritato.

Ricapitolando tratto le cicatrici, la zona lombare e il diaframma.

Come sapete il diaframma è il perno centrale del mio lavoro, ed è attraverso di lui che vado ad attivare il sistema parasimpatico, disinnescando il sistema d’allarme del corpo.

Quando tratto il diaframma entro in empatia con la persona ed è come se entrassi nella bolla che contiene e che protegge quella persona.

Entro nella bolla di Renato, naturalmente autorizzato metaforicamente e quando sono sul diaframma percepisco una grandissima tensione. Avete presente quando si dice che l’aria è talmente tesa che si taglia con un coltello?… Ecco, era proprio così.

Lavorando sul diaframma gli chiedo di respirare, di lasciare andare, di abbandonarsi e a un certo momento preso dall’istinto mollo il diaframma e sento che devo trattare dolcemente la zona della nuca, perché li c’è un grande interessamento del sistema simpatico, quel sistema che crea l’allarme. 

Noi come vi dicevo, siamo fatti di un sistema simpatico, vivace, attivatore, stimolatore, adrenalinico e da uno parasimpatico preposto alla quiete, alla calma, al relax.

Le reazioni che si scatenano quando sono sulla nuca sono pazzesche. Devo solo aspettare alcuni minuti perché tutto ciò si scateni e inizia un tremore alle gambe, che poi si diffonde su tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Trema come una foglia. È un tremore che viene da dentro, che non può smettere e che parla di tensione, una tensione che lui scarica attraverso il tremore e attraverso una grande voglia di piangere. Una volta superato l’imbarazzo, come dice lui, dovuto alla sua età, si lascia andare e piange, piange, piange come un fiume in piena, travolto da una serie di emozioni incredibili.

Presto vi dirò il perché.

Lascio che tutta questa situazione si scarichi, che il diaframma riposi e che lui ritrovi la quiete. Allora gli chiedo di alzarsi in piedi, ed ecco che la gamba destra che prima non poteva sollevare neanche per mettersi la calza, riesce ad alzarla prima di un 20/30% poi dopo qualche minuto di un un 30/40%.

Un grande risultato come prima seduta.

Naturalmente quella di cui ho appena parlato è la parte tecnica, per la parte energetica trovo scarichi il settimo chakra (corona), il quarto chakra (cuore) e il terzo chakra (plesso solare). Questo perché lui riporta un grosso dolore che risale al 2012 quando viene a mancare la sua amata moglie.

Lui aveva dei progetti di vita molto importanti con lei e quando viene a mancare è come se sentisse un grande senso di responsabilità nel dover portare avanti tutti quei progetti da solo. Soprattutto il dolore alla gamba dx manifesta quel dolore nel vivere il presente / futuro senza di lei visto che l’avrebbe voluta al suo fianco.

Non ha mai accettato la perdita della moglie ed è rimasto ancorato al passato. Ha quindi un blocco nel procedere e nell’andare avanti.

Allora… in termini energetici gli dico di fare tanta carta igienica, come diceva Jodorowsky riguardo a tutto quello che porta dentro, la rabbia e l’ingiustizia per la perdita della moglie che è venuta a mancare.

Una volta fatto questo gli dico poi di scrivere delle lettere in amore e di dialogare con lei come se fosse presente. Deve dirle tante cose che non le diceva da anni e anni. Poi gli dico di fare un automassaggio al diaframma a casa in modo tale che lui possa continuare a respirare e a scaricare emozioni attivando il sistema parasimpatico.

Nella seconda seduta vado dritto al punto, è il momento giusto perché lui si apre e sta meglio. Gli dico: “devi credere di più in te e sii più elastico e meno intransigente con te stesso” perché lui appena va nell’errore si svaluta e si arrabbia. Così ho continuato “tranquillo, prendilo come un insegnamento e vai avanti, sii più elastico con le tue scelte, perché il tuo fisico è rigido in funzione di questo”.

Continuo poi il mio lavoro di digitopressione, lavorando sulle prime vertebre lombari che riportano, come vi dicevo, al connettivo, alle cosce e alla gamba destra. Ma stavolta insisto sul diaframma e unisco anche Codice 32 in quanto va a lavorare sulla nuca, precisamente sulle prime vertebre cervicali proseguendo quello che avevo fatto durante la prima seduta.

Renato trova così un grande senso di sollievo.

Dopo cinque minuti di questo lavoro lo faccio alzare in piedi ed emerge un dato importante: la scossa alla gamba destra scompare. A questo punto ci lasciamo e ci vediamo circa 15-20 giorni dopo per una terza seduta dove trovo la sua postura nettamente migliorata e il dolore diminuito del 90%.

Ora sono pronto ad agire sulle spalle perché sono chiuse e il mio obiettivo è aprirle e il suo corpo è pronto a lasciarsi plasmare perché nel profondo è disponibile ad abbandonare quel senso di avvilimento che lo accompagnava da tempo.

Adesso è predisposto a nuove opportunità, a una nuova vita e a nuovi progetti che per un senso di colpa aveva abbandonato.

Inoltre per Renato è un momento duro questo, perché a causa del Covid negli ultimi due anni non ha avuto la possibilità di frequentare i circoli di ping-pong e questa cosa lo ha un po’ isolato, tanto che si è comprato un robottino per poter continuare a giocare (tra l’altro mica facile sconfiggerlo…).

A causa di questo il suo senso di tristezza e solitudine si è accentuato.

Oggi però, è ormai un lontano ricordo perché ha avuto un grande dialogo e ha capito tante cose. Può rifrequentare i circoli di ping-pong e può ritornare a quella vita che ama e che è libero di vivere.

L’INSEGNAMENTO DI QUESTA STORIA E’ SEMPLICE

Ama e fidati. Renato ama e si fida di suo figlio e sente che è la strada giusta da percorrere. Mi da fiducia, lascia le sue convinzioni insieme ai dolori e cambia visione e comportamento per star bene

Prometti ciò che sai di mantenere. Lui aveva progetti con la moglie e questi progetti lo stavano incatenando al passato. Una volta compresi e lasciati andare è stato libero di muoversi e di vivere il presente / futuro

Dilla giusta. Il suo dolore l’ha avvicinato al figlio e il figlio l’ha portato da me. Qui da me il figlio ha rivelato cose al padre che mai avrebbe detto. Questo ha generato un legame indissolubile tra loro

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