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Stagione 1 – Episodio 6: La Trappola

 

Alessandra arriva in studio nel Novembre del 2021 e si presenta con un forte mal di testa soprattutto in inverno . Talmente forte che le prende il lato sinistro, dentro la mandibola, l’orecchio e tutta la parte della gola fino a scendere alla spalla.
Mi racconta la sua storia e i suoi dolori, tanto che le chiedo “ma tu, che voglia di vivere hai?” Scopriamo il percorso che abbiamo fatto insieme per riequilibrare corpo e mente.

 

 

Leggi il testo completo dell’episodio:

 

LA TRAPPOLA

Alessandra, donna di 40/45 anni, arriva in studio da me nel novembre del 2021 per un forte mal di testa che la disturba dal lontano 2005.

Questo disagio si manifesta principalmente in inverno, coinvolge tutto il lato sinistro della testa ovvero fronte, mascella, mandibola, orecchio e si estende a gola e scapola.

E’ un mal di testa invalidante.

Le provoca 3 giorni di nausea e perdita di forza e per alleviarlo deve ricorrere, di media,  a 4/5 antinfiammatori a settimana.

Tutto questo malessere e dolore naturalmente si accentua  in momenti di ansia o stati di stress.

Negli ultimi mesi il dolore è accompagnato da un senso di fastidio all’altezza del fegato e non si sa il perchè ma iniziano a farsi sentire ginocchio e anca sx.

Dopo questa prima raccolta dati, utile a ordinare in linea di tempo i disagi, procedo con le prime valutazioni.

Testo il suo corpo, ovvero appoggio le mani rispettivamente su ogni chakra ed entro in comunicazione con quello che sono le sue informazioni cellulari….

Su 7 chakra, 7 sono chiusi. Due in particolare: corona e cuore.

A questo punto le faccio una domanda: “ma tu che voglia di vivere hai?”

Mi risponde “ Non ne ho”

Le dico “ non sei proprio sulla buona strada per vivere”, perché non sai come risolvere i problemi e non hai trovato nessuna persona che ti aiuti.

Mi dice che non si fida di nessuno, che ha bisogno di controllare tutto, supervisionare ogni cosa, senza mai riuscire a delegare ad altri. E questa cosa è frustrante per lei.

Con il suo permesso la mia prossima domanda è una sola:

“Da chi sei stata tradita e chi non ti ha dato fiducia quando eri bambina?” Scende il gelo, e inizia un pianto istintivo. Si appannano gli occhiali e si bagna la mascherina. Mi dice che non ne vuole parlare.

Il suo voler controllare ogni cosa e l’incapacità di delegare era semplicemente l’effetto del non mi fido di nessuno, perché è stata tradita nella fiducia, che ha generato in lei un comportamento reattivo, che la porta al controllo per evitare appunto di rivivere un tradimento.

Questo ovviamente la porta ad avere un forte stress. Nella sua vita non fa un lavoro, ma 100, cioè il lavoro di tutti.

Ha un marito col quale confrontarsi ma non più un padre e una madre ormai passati a miglior vita.

La sua emozione di fondo è mossa dalla volontà di essere accettata e non giudicata per qualcosa di sbagliato.

Consiglio subito due medici, uno che interviene sullo stato di depurazione del corpo e uno che lavora sul riequilibrio del sistema nervoso, alquanto provato e in tilt.

Le do consigli alimentari precisi, indicazioni da seguire almeno un paio di settimane, poi inizio il mio “intervento”.

Abbiamo detto che i suoi chakra sono in totale chiusura.  Ricordo che i chakra sono l’espressione dell’energia del corpo definita dagli orientali “CHI”.

Nei dettagli:

Chakra 1 (radice): parla di territorio ed è in chiusura perché non le piace né stare in casa né al lavoro, anche se questo durante il primo incontro passa in secondo piano.

Chakra 2 (intestino): parla di ingiustizie e di problemi economici: infatti è proprio nel 2005 che esplode il mal di testa,  quando  si lascia convincere dal marito e dai suoceri ad acquistare un ristorante, pur non essendo d’accordo . L’impegno economico era molto importante con tutte le responsabilità che scaturivano dalla cosa. Accettando l’acquisto pur non essendo d’accordo la fa diventare effetto delle scelte di altri.

Chakra 3 (plesso solare): parla di tanta rabbia; con chi rimugina? Con chi ha sensi di colpa?

Chakra 4 (cuore): parla di rabbia con il padre. Torniamo indietro ai suoi 12 anni. Il Papà è il classico stereotipo del padre/padrone, le dice sempre quello che deve fare e non le lascia mai la possibilità di scegliere. Questo provoca rabbia e non essendo una bambina “ribelle” diventa anche in questo caso “effetto”, si trova a non scegliere mai,  a fare ciò che gli altri le dicono di fare.

Con le  parole dice  di amare la mamma, ma questo non è vero. Alla luce di quanto raccontato fino ad ora, infatti, posso dirle che ha rabbia anche nei suoi confronti, visto che non si è mai opposta al volere e all’interferenze del padre. Quindi rabbia verso il padre, rabbia verso la madre, che è stata il suo esempio nella vita.

Non a caso la mamma, mi dice, non essere mai stata causa lei stessa per prima nelle decisioni ma sempre effetto di qualcun altro; e la salute di sua madre? Pessima, esattamente con gli stessi dolori di Alessandra.

Chakra 5 (gola): parla di rabbia e vedremo perchè

Chakra 6 (3° occhio): parla della sua poca autostima, perché ogni cosa che fa non si sente in grado, non si sente di valore. Ma questa emozione la riporta a quando era bambina perché suo papà le diceva che cosa fare e lei non aveva il coraggio di opporsi. Questa mancanza di coraggio l’ha fatta sentire di poco valore. Oggi deve cambiare comportamento, sentirsi importante e dare valore ad ogni cosa che fa.

Chakra 7 (corona o vertice):. Parla di mancanza di voglia di vivere. Non sa come risolvere la svalutazione che sta vivendo.

Al termine di questa prima valutazione mi sento di dirle:  “Tesoro, l’amore per tua madre è uguale a sofferenza ed ecco svelata la trappola. Vedendo da bambina una madre soffrire e subire il comportamento del padre, tu hai scelto di prendere le parti della mamma ovvero della parte debole e così facendo ti sei ritrovata a vivere una vita effetto delle scelte di altri e come tua madre non hai preso posizione”.

Sei disposta a metterti in gioco per andare verso quello che definisco “Star bene?”

Certo mi dice.. sono pronta perchè così non posso più andare avanti.

Ti lascio alcuni compiti da fare e 1 mese per portarli a termine

  1. Scrivi su carta tutta la rabbia che hai verso tuo padre e una volta raggiunto il sollievo, lasciala andare nell’acqua. Il motivo di questo? Quella rabbia nel momento in cui la lasci non condizionerà più la tua vita.
  2. Rendi ogni giorno più prezioso sia il luogo nel quale vivi che quello nel quale lavori.
    E’ importante che tu dia valore a te stessa e alla terra che pesti.

Diciamo che la prima seduta termina qui.

Poche ore dopo, in tarda serata, mi arriva un messaggio di Alessandra che dice “mi sento tanto scombussolata” e io ribatto “niente di meglio di una mente confusa, sinonimo di cortocircuito.. Questo è un ottimo inizio, il cuore ha iniziato a sentire!”

Passa un mese e si ripresenta in studio..

I suoi occhi non sono più così spenti  e mi dice di aver fatto le due cose che le avevo consigliato.

Mi racconta che se passa davanti al cimitero non piange più come faceva un di solito ed ha la sensazione di dover lasciar andare i suoi genitori, sensazione mai provata prima.

Cosa ancora più bella, ha ridotto gli antinfiammatori da 4/5 a settimana a 1 al mese.

Il mio lavoro continua e il 7° chakra manifesta ancora la “poca voglia di vivere”.

E allora voglio capire perché…

Vi ricordate la rabbia del 5° chakra, quello della gola?

Nascondeva una rabbia risalente ai suoi 30/35 anni, per un malessere importante della mamma che lei non poteva risolvere in alcun modo associato ad enormi sensi di colpa.

Rimpiangeva tutto il tempo non trascorso con lei e non se ne dava pace poi arriva il carico da novanta ovvero la visita specialistica del medico che con tutta nonchalance le dice “se l’avesse portata qui solamente 3 mesi fa oggi potrei dirle che sarebbe salva”.

Alessandra si sente distrutta e quella frase del medico diventa un pensiero fisso in testa unito ad un enorme senso di colpa.

A questo punto le do altri lavori da fare a casa

  1. Continuare a scrivere e lasciar andare la rabbia che nutre ancora verso il padre e la madre
  2. Scrivere su carta fino a sollievo tutto il senso di colpa per poi lasciarlo andare nell’acqua
  3. Scrivere lettere d’amore a sua madre utilizzando il fuoco come mezzo di comunicazione con l’obiettivo di darle tutto l’amore che era in sospeso

Finalmente poi appoggio le mie mani sul suo corpo e le tratto 3 punti chiave responsabili del suo malessere

  1. Diaframma
  2. Plesso solare, la parte tendinea, quella più resistente al lasciarsi andare
  3. Le prime 3 vertebre cervicali, responsabili di riequilibrio emozionale attraverso l’ipofisi, rafforzamento del sistema immunitario, nausea, cefalee e nevralgie

Le faccio utilizzare nei 5 minuti finali della seduta Codice 32, dispositivo utile nei casi di mal di testa e tensioni a collo e spalle.

Lei rimane piacevolmente sorpresa e termina la prova con un enorme sospiro di sollievo.

L’insegnamento di questa storia è semplice

Considera i punti di vista di altri ma alla fine fidati di te stesso e delle tue intuizioni

Non giudicare la vita di altri o quella vita diventerà la tua

Vivere felici è una scelta, non è un diritto

Questo ultimo punto è quello più importante nella storia di Alessandra in quanto ha avuto il coraggio di dar voce al malessere che sentiva dentro di sé e riviverlo, soffrirlo ancora ed affrontarlo.

Un duro incontro terminato con un inchino, segno di rispetto verso il proprio passato e di insegnamento per il proprio futuro.

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STAR BENE È UN METODO

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Sono questi i contenuti che pubblico insieme a qualche post positivo, a volte un po’ provocatorio che ti spinge a guardare in una direzione, quella dello STAR BENE