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Stagione 2 – Episodio 8: Storia di Teresa

 

Sono qua con Teresa, una signora che vuole condividere il risultato ottenuto insieme in studio.
Parlo di un fastidio al piede sinistro e di un altro sintomo che è quello delle gambe nervose, sai quelle gambe che scalciano e non stanno mai ferme?
Abbiamo fatto un lavoro per ridurre il fastidio al piede sinistro che lei dice “era come morto” e poco sensibile, poi sulle gambe nervose.

 

 

Leggi il testo completo dell’episodio:

Sono qua con Teresa, una signora che vuole condividere il risultato ottenuto insieme in studio.

Parlo di un fastidio al piede sinistro e di un altro sintomo che è quello delle gambe nervose, sai quelle gambe che scalciano e non stanno mai ferme?

Abbiamo fatto un lavoro per ridurre il fastidio al piede sinistro che lei dice “era come morto” e poco sensibile, poi sulle gambe nervose.

Daniele: “Tu che cosa dici Teresa di queste gambe nervose? È vero che erano così? Racconta!”

Teresa: “Si, sicuramente c’era una sensazione di piede morto a sinistra e le gambe che non stavano ferme la sera, perché principalmente questo fastidio lo avevo alla sera. Adesso il piede morto lo sento meno, indubbiamente, e anche le gambe si sono calmate non sono più così tormentate.”

Daniele: “Se il piede lo sentivi morto da 0 a 10: 10, e le gambe nervose da 0 a 10: 10, adesso dopo il lavoro fatto che voto attribuisci al dolore? Quanto è calato?”

Teresa: “Della metà, decisamente! Forse anche un po’ di più.”

Voi vi chiederete, Perché è straordinaria questa storia? Abbiamo lavorato sulla sua schiena che attraverso punti di pressione sul corpo ha ridotto notevolmente quel fastidio, ma le gambe perché erano nervose?

Erano nervose perché Teresa perché lei voleva uscire da uno stato di vita nel quale non stava bene, era turbolenta.

Daniele: “Racconta Teresa le tue emozioni. Com’eri in quel momento?”

Teresa: “Ero una persona molto chiusa e diciamo che gli altri per me erano un ostacolo, soprattutto gli uomini, per una lunga storia alle spalle che ho avuto di famiglia. Per cui la mia vittoria più bella è stata che Seguendo Daniele per un lungo periodo oltre a ridurmi parecchio questi disturbi mi ha aperto agli altri, compresi gli uomini e mi ha creato un dialogo buono con le mie figlie che invece prima eravamo come tre isole in un mare diverso, adesso mi sento più vicina a loro, come tre isole in un arcipelago. Questo è quello che sento.”

Daniele: “Aggiungo una piccola cosa su quello che dice Teresa, le gambe erano nervose perché durante i lavori che abbiamo fatto insieme sul corpo, di respiro e consapevolezza è emersa una rabbia molto forte nei confronti del papà. Questa rabbia era talmente forte che la allontanava anche dagli altri uomini, inteso anche proprio come amicizia.

Attraverso una grande messa in discussione, si è messa in cammino, un cammino tale da farle scrivere anche un libro proprio dal titolo “In Cammino” un libro di Teresa Giberti.

Ha trasformato questa rabbia in amore, in accettazione verso gli altri. Ma come è cambiato il tuo rapporto verso gli altri e gli uomini?”

Teresa: “Scuramente non sono più sfuggente verso gli altri, cosa che succedeva anche in famiglia. Adesso con gli altri sono più aperta, anche con gli uomini che prima mi ricordavano un po’ la mia storia passata con mio papà, che era una storia di rabbia. Adesso lo chiamo Papà e non più Babbo e il termine papà per me è indice di affetto e di riconoscenza verso di lui. Quindi anche con il sesso maschile instauro dei rapporti migliori, più sereni e di amicizia.”

Daniele: “Poi l’altra cosa è il rapporto con le figlie, come diceva Teresa. Una volta loro, per usare il termine che ha utilizzato Teresa, erano tre isole distanti ma dopo che ha fatto un dialogo con le figlie per qualcosa che non era stato detto ma dedotto. Questo dialogo mancato le aveva allontanate. Quando Teresa ha trovato il coraggio di parlare con loro e la risposta è stata: “Ma certo Mamma, noi lo sapevamo” ad un piano più profondo, a livello di cuore, si sono avvicinate e ora sono molto più vicine. Che cosa dici Teresa?”

Teresa: “Sono completamente d’accordo. È stato un mettersi in discussione che costa fatica, perché alla mia età non è facile, ma i risultati ci sono stati. Grazie Daniele!”

Daniele: “Ma che cos’è che ti ha sorpreso di più del mio modo di lavorare e come dico sempre io, unisco le parole alle mani. Dico sempre questa cosa, tu lo trovi congruente per come hai potuto vedere praticamente ciò che faccio?”

Teresa: “Sicuramente, perché ciò che dice Daniele è perfettamente in linea con la mia vita di adesso. Sono migliorata, sono più serena e aperta agli altri. Questa è la cosa bella che ho potuto fare in questo cammino, che non è stato facile perché io non sono giovane. Mettersi in gioco richiede coraggio, richiede pazienza e sacrificio, però ne vale la pena.”

Daniele: “Mi viene da dire una cosa, io nel mio lavoro penso che la cosa piùpreziosa siano le storie che vedo, vivo e vibro attraverso gli altri e gli altri già quando ero un ragazzino mi dicevano: “ma come fai a sapere tante cose che sei così giovane” e io ho sempre risposto che è perché sono curioso e che la mia conoscenza viene da voi che venite da me. Quindi Teresa, se dovessi consigliare qualcosa ad un ragazzo diciamo de 2010 che adesso ha 12 anni. Che cosa gli diresti grazie a quel cammino che hai fatto il coraggio che hai avuto e tutta la tua esperienza.”

Teresa: “A un bambino di 12 anni direi di essere sempre molto curioso, perché la curiosità è la scintilla che poi ti porta a vedere altre realtà, che non sono quelle del papà o della mamma ma sono quelle che hai intorno a te. Parlare con gli amici, esplorare e andare in mezzo alla natura, sperando che i genitori glielo permettano, anche se adesso i genitori sono più aperti. Avendo delle linee etiche, nel senso che non si può fare tutto quello che si vuole, ma si fa quello che è in linea con un’etica. Quindi sicuramente parlare con gli amici immersi nella natura, esplorare ed essere curiosi.”

Daniele: “Ma esplorare, il mondo o esplorare sé stessi?”

Teresa: “Beh penso che esplorare sé stessi a 12 anni sia un po’ difficile, ma esplorare il mondo è un bel inizio”

Daniele: “Quindi il confronto sicuramente con il mondo e con gli altri, ma io aggiungo anche esplorare sé stessi. “

Ed è l’invito che faccio a tutti i bambini e a tutte le persone, di esplorare sé stessi e avere il coraggio di portare avanti quello che è nel tuo cuore, quello che è il tuo sentito. Perché Teresa nel suo cuore aveva l’amore di suo padre, ma aveva messo davanti la rabbia e quando ha scoperto l’amore si sono spalancati i portoni. Quando ha parlato con le sue figlie, per lei si sono spalancati altri portoni.

Teresa: “Sicuramente era in embrione e dopo è esploso. Grazie Daniele”

Vi consiglio di leggere il libro “In Cammino” scritto da Teresa Giberti, perché secondo me è un libro interessante che parla di una persona che ha avuto una storia di vita forte. Mi trovo molto vicino in quanto ha il coraggio di raccontare e soprattutto attraverso di lei se hai la curiosità di un bambino, ricordati che la tua vita può migliorare e puoi sicuramente trovare uno spunto.

Teresa: “Grazie Daniele, perché l’importante credo che sia mettersi in discussione. Questo è il messaggio che voglio lasciare, ci vuole un gran coraggio ma poi si sta davvero meglio”

Daniele: “Grazie Grazie Grazie Teresa”

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