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Stagione 2- Episodio 52: messaggi inconsci da parte di tosse e ansia

Questa tosse è con un sospiro, un sospiro sempre corto, tra una parola e l’altra questo stato d’ansia.
È il caso di un ragazzo che viene da me in studio per dirmi: “Daniele, ho visto che tu fai corsi sul respiro, rieduchi e parli di respiro, di respiro consapevole, pensi che si possa fare qualcosa per questo caso?” Un ragazzo giovanissimo.

 

Leggi il testo completo dell’episodio:

Questa tosse è con un sospiro, un sospiro sempre corto, tra una parola e l’altra questo stato d’ansia.

È il caso di un ragazzo che viene da me in studio per dirmi: “Daniele, ho visto che tu fai corsi sul respiro, rieduchi e parli di respiro, di respiro consapevole, pensi che si possa fare qualcosa per questo caso?” Un ragazzo giovanissimo.

“Non lo so, vieni e vediamo che cosa posso fare”, gli rispondo.

È molto bella questa storia, perché è un ragazzo che conoscevo da bambino e si è presentato da me per questo motivo, per il semplice fatto che ha detto: “Daniele, io mi ricordo di te e sono tornato da te”, bellissimo.

Non ci conosciamo in questo contesto, ma ci siamo rivisti, la vita è bizzara da questo punto di vista, è generosa.

Con questo ragazzo abbiamo iniziato a lavorare sulla rieducazione del diaframma, abbiamo lavorato sul distretto cervicale e cervico dorsale, perché c’era stato un trauma, una caduta di testa.

Questa caduta in un certo qual modo aveva provocato un po’ questo disagio, misto alla paura, e diciamo che toccando un punto preciso del collo rispondeva con un senso di costrizione alla gola. Quindi da un punto di vista meccanico, posturale, osteopatico, ho lavorato sul corpo per vederne un miglioramento. Ho poi indicato qualche cibo da evitare, principalmente nel suo caso i latticini e il glutine, perché provocavano a lui uno stato di gonfiore nella pancia che provocava al diaframma un maggior stress.

l diaframma non era libero di muoversi perché c’era uno stato di gonfiore, un trauma al collo e un senso di costruzione alla gola.

Questo è stato il tutto per risolvere il problema? No.

La svolta è stata quel giorno in cui abbiamo parlato, perché un 80% era migliorato, ma volevo andare avanti ancora.

Lui vive una storia particolare con la sua ragazza. Questa ragazza, generosa, carina e gentile ha una mamma che le si scaglia sempre contro. Ma questa mamma che le si scaglia sempre contro lo fa quando si trova in casa di lei.

E quindi la ragazza con questo ragazzo vanno in casa dalla mamma, la mamma puntualmente si scaglia contro la ragazza. Lui, vorrebbe prendere le difese della sua ragazza, ma per un senso di rispetto e di educazione non lo fa, perché è in casa di questa mamma, di questa donna. Queste parole che non può dire, miste ad un senso di rabbia profonda per non poter difendere la propria ragazza, misto ad una sensazione di attacco, del sentirsi attaccato e sentire che la sua ragazza viene attaccata, con un dialogo poco costruttivo, anzi solo di attacco, di giudizio, di scontro, lo fa soffrire e lui vive un senso di costrizione, tanto che mi dice non ne posso più, vorrei andare via da là.

Ma non dalla ragazza, da quella situazione.

Che cosa voglio dire? Che questo ragazzo scettico, allo stesso tempo molto curioso, di fronte a questo dialogo rimane sconcertato e rimane colpito, perché si riconosce e riconosce esattamente che questo dialogo fatto insieme parla proprio di sé e parla appunto di un sospiro di sollievo, di una tosse di questo tipo, che significa sto soffrendo, mi sento stretto, con una mano al collo, voglio reagire, sono arrabbiato, ma non posso, per un’educazione. Invece ti invito, a te che ascolti, ad ascoltarti, a sentirti, a percepirti come ti sto parlando in questo audio, in questo podcast, e di trovare il modo di esprimere quello che senti dentro in modo costruttivo.

Non c’è niente di più importante al mondo di ciò che sei.

Questa esperienza mi ha insegnato che è importante rispettarsi e mettersi al primo posto. Vuol dire rispettare quello che è il tuo sentito profondo, quello che è il tuo bambino interiore, perché se sei educato a stare zitto, sei educato male.

Sei educato male perché su un piano diciamo più superficiale stai facendo finta di niente, ma su un piano più profondo ricordati che il tuo corpo si farà sentire e non ha pietà perché il bambino interiore continua a bussare, a urlare dentro di te e a dire in questo caso parla, arrabbiati, difendi la tua ragazza, sei il suo ragazzo. Questa è la storia meravigliosa e affascinante che mi ha colpito sia per l’affetto che provo nei confronti di questo ragazzo che per quello che continuo ogni giorno a vedere sul corpo. Diciamo che c’è sempre una stretta relazione tra il corpo e le emozioni.

In questo caso ci tenevo a raccontarlo perché è molto curioso, affascinante, concreto e spesso lo si trova in situazioni quotidiane.

 

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