Giulia si presenta da me a 29 anni e la situazione è un po’ critica perché è successo un incidente un anno prima e da quel giorno parte un dolore al collo molto forte, che poi passa ai trapezi, per poi passare dalle spalle alle braccia, fino a colpire terzo e quarto dito con formicolio delle mani bilaterali, cioè di tutte e due le mani.
Leggi il testo completo dell’episodio:
Giulia si presenta da me a 29 anni e la situazione è un po’ critica perché è successo un incidente un anno prima e da quel giorno parte un dolore al collo molto forte, che poi passa ai trapezi, per poi passare dalle spalle alle braccia, fino a colpire terzo e quarto dito con formicolio delle mani bilaterali, cioè di tutte e due le mani.
Non è finita lì perché c’è un senso di sfarfallio e di ondeggiamento, non si sente stabile.
La cosa più bella è che quando viene da me vedo proprio che si muove come sui cristalli, lenta, ha paura di fare gesti veloci, proprio perché altrimenti ha un senso di non equilibrio. Oltre a questo c’è una forte emicrania molto frequente e non poteva mancare un dolore lombare al basso schiena.
Ma la sua storia di cosa parla? La sua storia parla di un evento un po’ traumatico su un piano emotivo all’età di 23 anni, a 25 anni ha un altro evento traumatico forte, quindi lei viene provata su un piano emotivo 5-6 anni prima della data dalla quale si presenta da me, ovvero a 23-25 anni due traumi, a 29 dolore, a 28 anni, quindi l’anno prima di avere questo dolore succede un altro evento traumatico, in questo caso un incidente che le provoca una grande rabbia unita a una forte paura.
Perché? Perché viene tamponata da un camion in retromarcia, questo camion dice non accorgersi e se ne va, lei poi vede il numero di targa, lo richiama, insomma le cose vanno avanti e fondamentalmente si chiude per il meglio la situazione e per fortuna non succede nulla di grave.
Ma a parte questo le rimane questo forte senso di rabbia unito alla paura.
Rabbia perché si è sentita non considerata, presa in giro e paura perché chiaramente poteva andare peggio. Ma per fortuna, ripeto, tutto bene.
Quando la vedo, quello che mi colpisce è questo suo modo di muoversi così lento, lento e molto controllato, con un tono di voce basso, poche parole, un’emozione soppressa.
La prima cosa che faccio è trattarle il diaframma che in questo caso è fondamentale perché è il centro dell’emozione del corpo, il centro più colpito su un piano emotivo, quel centro nevralgico, il raccordo anulare di Roma, fondamentalmente dove se si blocca tutto il traffico poi viene congestionato. Questo è l’esempio di un diaframma bloccato.
Le tratto poi le prime vertebre dorsali e già attraverso il diaframma e le prime vertebre dorsali lei ha un netto guadagno nel beneficio dei suoi dolori, soprattutto al collo, alle braccia e ai trapezi.
Le tratto poi le cervicali, le vertebre cervicali, due in particolare, risultano molto dolenti, sono quasi impossibili da sfiorare dal dolore che nascondono e come primo approccio può bastare.
La rivedo dopo un po’ di tempo le tratto il bacino perché quell’incidente le ha causato un trauma che dal collo si è trasferito giù verso il bacino.
Immaginate il gioco del telefono dove la parola di uno va a finire all’ultimo della fila totalmente distorta. Questo è quello che è successo nel suo caso dove viene coinvolta la dura madre, quindi tutte le membrane tessutali, le membrane connettivali che hanno portato un disagio dal cranio alla zona lombare.
Allora le tratto anche il bacino, vado poi a esplorare la colonna per vedere se ci sono zone di tensione, blocchi che vanno oltre a quel raccordo anulare, cioè il diaframma.
Ricordate ho trattato il diaframma, quindi abbiamo sbrogliato il traffico e poi ho liberato la parte cervicale, quindi a monte e a valle la zona lombare, il basso schiena. Questa cosa ha determinato un miglioramento del 90% della situazione. Non è finita, le ho consigliato di eliminare glutine, lievito e gli zuccheri per un breve periodo di tempo perché la sua pelle, il suo viso manifestava brufoli, acne, sfoghi che sono nati dopo quell’incidente.
Dopo quell’incidente perché c’è stato un uso prolungato di farmaci che ha portato il corpo ad uno stato di tossicità e ad uno sfogo della pelle, allora abbiamo lavorato sia su un piano meccanico sia su un consiglio alimentare per far sì che quella pelle e quello stato di tossicità migliorassero. Una forbice molto forte perché il diaframma lavora sull’ossigenazione, la tossicità del corpo, quindi togliendo quegli elementi si lavora anche sullo stato ossigenazione.
Ossigenazione più ossigenazione uguale tanta ossigenazione a quel corpo.
Recupero molto veloce. Poi a quel punto ho visto grande miglioramento, le ho consigliato di fare un lavoro di riequilibrio energetico che faccio in studio attraverso BioLife Regen, una nuova tecnologia che mi permette di riequilibrare su un piano energetico il corpo. Detto questo ti ringrazio Giulia per questa opportunità
Ti dico che se hai avuto un incidente tranquillo ci sono osteopati, terapisti, colleghi che possono riordinare il corpo dopo un incidente.
Immagina che tu sei uno scaffale e dopo un trauma va semplicemente riordinato.
Tutto questo ti mette pace, tranquillità, aria e ossigeno.