La storia riguarda Raffaella, una donna di 50 anni imprenditrice che viene da me perché ha dolori al collo, alla cervicale e mal di testa forte che coinvolge dalla nuca fino all’occhio sinistro.
Episodi molto frequenti, si parla di uno o due episodi a settimana dove deve ricorrere ad antinfiammatori molto potenti.
Non è finita qui, perché da qualche mese ha fastidi al pettorale, formicolii al braccio sinistro e uno stato di ansia che non la lascia vivere. Veramente una situazione al limite.
Quando viene da me nei suoi occhi non c’è più brillantezza, è una bella donna in forma, ma spenta e giù di morale.
Leggi il testo completo dell’episodio:
La storia riguarda Raffaella, una donna di 50 anni imprenditrice che viene da me perché ha dolori al collo, alla cervicale e mal di testa forte che coinvolge dalla nuca fino all’occhio sinistro.
Episodi molto frequenti, si parla di uno o due episodi a settimana dove deve ricorrere ad antinfiammatori molto potenti.
Non è finita qui, perché da qualche mese ha fastidi al pettorale, formicolii al braccio sinistro e uno stato di ansia che non la lascia vivere. Veramente una situazione al limite.
Quando viene da me nei suoi occhi non c’è più brillantezza, è una bella donna in forma, ma spenta e giù di morale.
Quindi le parlo, le dico la verità e quello che vedo, entriamo nella dinamica del lavoro e come sempre, dopo una analisi del suo fisico vado al lavorare sul diaframma, verifico che l’intestino è infiammato e il fastidio alla cervicale e al collo.
Il collo è così teso, l’intestino è cosi infiammato e il diaframma così contratto.
Dopo il primo incontro basato principalmente basato sul dialogo perché è una donna ferita e in difficoltà, una donna che in questo momento non ha la forza per sopportare un lavoro fisico importante, ma ha bisogno di essere ascoltata, stimolata e punzecchiata.
Capisco immediatamente che il problema nasce da una pressione molto forte sul lavoro, lei si sente soffocare. Il lavoro è in calo, perché la sua energia non è più brillante, non è più quel sole splendente di mezzogiorno, ma ormai è una energia di un sole al tramonto verso il buio.
Allora cambiamo registro all’incontro e le do alcuni compiti.
Intanto la rendo consapevole attraverso delle domande e lei dice: “Cavolo, è vero è così sul lavoro. Le persone non vogliono venire da me, ma le sto allontanando perché non sono più così brillante. Non mi riconosco più!”
Quindi è in crisi di identità in questo momento.
Le dico di fare alcuni esercizi tra il primo e il prossimo incontro che seguirà, legati alla presenza; di essere presente come Raffaella.
Naturalmente in questo audio non riesco a spiegare quali esercizi le ho dato, ma posso dire che sono esercizi di presenza per farla ritornare nel “qui ed ora”, per fare in modo che sia la presenza a governare la sua vita e non la mente.
A questo punto le dico di prendersi del tempo per sé, di essere meno soldato, di ridurre gli orari di lavoro e di cambiare schema.
Di uscire da uno schema fatto di doveri e del “devo fare così”, “ho la responsabilità di” e tutta questa dinamica.
Lei riduce gli orari di lavoro, le dico di andare verso la gioia e di fare cose che al momento ha perso. Questo perché ha bisogno di ricaricarsi, è come con un telefono quando ha le batterie scariche, è inutile che continui la conversazione devi ricaricare.
Le ho detto di andare vicino al marito, perché lui ultimamente era fuori casa a causa di lavori di restauro e trasloco molto forti e quando il marito è tornato a casa le è partita questa ansia, perché a livello profondo si è resa conto che tutti i carichi di lavoro erano su di lei.
Quando è tornato a casa il marito ha preso consapevolezza e tra il lavoro che non le dava spazio e si comprimeva, tra la casa della quale si sentiva responsabile, fondamentalmente le mancava aria.
Allora ha parlato con il marito, dilatato i tempi di lavoro e non ha più mangiato per diverso tempo farine, zuccheri, latte e derivati.
Insomma, la cosa bella è che nel giro di qualche seduta Raffaella ha iniziato a non sentire più quell’ansia. Ha iniziato pia pianino a brillare negli occhi.
Oggi Raffaella non è più quella che era diverso tempo fa e se posso metterò una foto o farò un video con lei nei miei canali social come Facebook e Instagram, perché davvero vale la pena di vedere questa donna brillante e in forma, volenterosa e coraggiosa che ha cambiato il suo stile di vita e i suoi schemi.
Poi durante il lavoro fatto insieme emerge un dato bellissimo.
Nella sua vita lei ha sempre avuto la sensazione di sentirsi inferiore ed ecco perché lei lavorava, lavorava, lavorava per far vedere che era forte e capace, ma così si faceva del male.
Fin tanto che un giorno, attraverso i nostri lavori di respirazione, dialogo e consapevolezza emerge che lei a 17 anni si sentiva grassottella, era grassottella e una sua amica che era un suo esempio, una bellissima ragazza un giorno è andata da Raffaella e le ha detto: ”Lo sai che sei così grassottella? Perché non ti metti in forma!”
In quel momento Raffaella è stata stimolata da una ragazza che lei amava e “invidiava”, ma non era invidia era ammirazione.
Sapete che cosa le ho detto di fare a distanza di 35/37 anni?
Di andare da quella ragazzina e lei mi dice: “Ma come faccio?”, ma arriverà l’occasione.
È nata l’occasione, ha rivisto questa ragazza e le ha detto: “Ti devo dire una cosa, quando avevo 17 anni mi hai stimolato ad essere in forma come lo sono oggi e lavoro nell’estetica perché sei stata tu ad essere lo stimolo per me e ti ringrazio infinitamente”
Tanto che da sentirsi inferiore oggi Raffaella si sente l’esempio per questa donna e oltre che sentirsi ha una conferma, tanto che questa donna le dice: “Raffaella io ti devo dire una cosa: io ad oggi non mi sento realizzata come donna, perché non ho un compagno, ho fatto scelte diverse dalle tue e per me tu oggi sei un esempio, perché hai un compagno e una vita che ami”
Quindi pensate la vita, una volta Raffaella pensava di essere inferiore e cercava un esempio, oggi invece Raffaella è andata incontro a quella ferita ed è un esempio per sé stessa e per quell’amica che l’ha aiutata.
È una cosa davvero meravigliosa.
Questa storia ha un non so che di veramente poetico, fantastico e meraviglioso.
Mi piace che una donna come Raffaella ha avuto questo coraggio e mi piace anche pensare che te che ascolti possa prendere esempio da questa storia, trovare il coraggio e andare a chiudere il cerchio con quell’amico o amica, con il partner.
La vita è qualcosa di strepitoso, che ti mette sempre in condizioni di migliorare, di comprendere, di evolverti e naturalmente di Crescere.
Star bene significa anche crescere.