Gian, uomo di 53 anni che viene da me dopo aver cercato di contattarmi in una marea di modi: su Messenger, su WhatsApp, messaggi; lui mi scriveva ma io non rispondevo. Ma ho capito che il suo stato di malessere da 0 a 10 era 1.000.
Poi, un giorno, trovo questo soggetto in studio, che finalmente ha preso un appuntamento e, quando lo vedo, capisco la sua disperazione nei suoi occhi.
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Gian, uomo di 53 anni che viene da me dopo aver cercato di contattarmi in una marea di modi: su Messenger, su WhatsApp, messaggi; lui mi scriveva ma io non rispondevo. Ma ho capito che il suo stato di malessere da 0 a 10 era 1.000.
Poi, un giorno, trovo questo soggetto in studio, che finalmente ha preso un appuntamento e quando lo vedo, capisco la sua disperazione nei suoi occhi. È un uomo stanco, sfinito, ma sono le sue parole poi a dirlo, perché mi dice: “Daniele, io sono stanco, sfinito. La mattina mi sveglio teso, ammaccato, come se avessi preso dei pugni durante la notte. La mia testa è confusa, i miei pensieri sono annebbiati al punto che tra i dolori da sopportare, questo stato di malessere e i pensieri, faccio fatica anche a mantenere la lucidità. In più, Daniele, si aggiunge che ho un dolore forte dietro, sul dorso, in mezzo alle scapole e ho una nevralgia al trigemino, quindi un dolore che mi prende la bocca, il ramo della mandibola, l’occhio, praticamente, costante, e non dormo. Questo momento sta diventando veramente difficile”.
Mi racconta dalla sua storia che la sua mandibola, l’appoggio dei suoi denti non è mai stato ottimale, al punto che dalla disperazione del dolore, anni prima il medico era arrivato a prescrivergli un farmaco per lo stress, ma questo farmaco era diventato dipendente.
Finché non ha incontrato, lungo la strada, un dentista che gli ha consigliato e applicato modifiche alla bocca in modo che potesse avere un sollievo. Ed è stato esattamente così, perché grazie all’intervento di quel dentista il suo dolore si è ridotto. Quando me lo dice, la cosa diventa davvero piacevole perché, immediatamente, in prima battuta, faccio dei test e mi rendo conto che l’appoggio dei suoi denti influenza decisamente in modo negativo la sua postura e i suoi dolori. Ma questo sono in grado di dimostrarlo in pochi minuti.
Capisco anche che l’intestino è disturbato, non è in uno stato armonico, quindi una masticazione che non funziona, un intestino, diciamo disbiotico e un diaframma compresso, sono tre componenti che influiscono decisamente sullo stato di salute di Gian.
E allora che cosa facciamo? Capisco e resetto un po’ l’appoggio dei denti, vado ad agire su quella mandibola, lavoro e stimolo l’intestino, consiglio lui un lavoro fatto con una macchina per un riequilibrio energetico che va ad agire sulle frequenze del corpo e tratto il diaframma.
Semplicemente attraverso queste tre cose lo conduco ad uno stato di benessere del 70% meglio nel distretto del collo.
Ma naturalmente non è la soluzione, perché lui mi dice: “Mi sento gobbo e goffo”, benissimo, però ricordiamoci che trattando la mandibola, andando ad equilibrare un po’ i denti, dandogli gli strumenti per disinfiammare l’intestino e lavorando sul diaframma, il collo migliora del 70% e sente le gambe più forti.
Wow! Bene. Andando avanti con il lavoro tratto la schiena, la lombare. La parte bassa della schiena, decisamente messa a dura prova con un diaframma contratto, con un intestino mal funzionante e con una bocca che fa quello che può. A quel punto le cose vanno veramente molto bene. Si sente bene, non ha più quello stato di confusione, non si sente più ammaccato al mattino, non si sente più stanco.
Quindi, più energia, più elasticità e più lucidità. Quella nevralgia del trigemino è scomparsa, quel dolore alla schiena è scomparso, e comincia a vedersi più dritto.
Siamo nel bel mezzo del risultato al top e si intossica dopo aver mangiato delle uova probabilmente avariate, sta male e questo ci riporta indietro. Allora temporeggiamo un po’, lui si disintossica e associa quel lavoro di disintossicazione a questo macchinario, dove si lavora sul riequilibrio energetico del corpo e nel giro di 10 giorni si riprende.
Si riprende da una situazione davvero dura, dalla goffaggine, dalla stanchezza e le nevralgie, dalla tensione continua e dalla confusione.
Pensate, adesso è un uomo lucido, forte, ha questa forza negli occhi, ha questa brillantezza proprio nel suo corpo che prima invece era oscurato dal dolore. Pensate che bello!
E visto che ultimamente ho avviato una nuova iniziativa che si chiama Palestra del Respiro, che tengo su Zoom ogni giovedì mattina, ma comunque di questo si trovano tutte le informazioni nei miei social: @danielegalla su instagram o sul sito www.danielegallearani.it.
Attraverso il respiro, attraverso la palestra online e attraverso quei corsi che faccio dal vivo, lui vede nel respiro qualcosa di grande, qualcosa che l’ha tirato fuori dal disagio. E concludo con una sua frase che vale la pena citare per la bellezza, la forza che mi ha trasmesso.
“Il respiro è diventato la mia preghiera e la preghiera, il mio respiro”
É qualcosa di straordinario, perché lui è un uomo credente di fede, e quindi un uomo di fede che dice: il respiro è diventato la mia preghiera e la preghiera il mio respiro è qualcosa di grandioso, di forte che mi riempie il cuore e che fa stare bene.