Ha Quarant’anni e viene da me perché ha giramenti di testa e delle vertigini, ma non è finita qui perché a far da padrone sono gli attacchi di panico, ovvero questa ragazza in mezzo alla gente soffre.
Lei è arrivata da me che sembrava veramente una ladra scappata da una rapina, la vedo fuori dalla porta prima di entrare e indossava una cuffia di quelle nere da ladro che coprono anche la fronte, tutta vestita di nero e con gli anfibi neri; le ho proprio detto: “Ma cosa hai fatto, una rapina?”
E questo è stato l’inizio della nostra conoscenza
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Ha Quarant’anni e viene da me perché ha giramenti di testa e delle vertigini, ma non è finita qui perché a far da padrone sono gli attacchi di panico, ovvero questa ragazza in mezzo alla gente soffre.
Lei è arrivata da me che sembrava veramente una ladra scappata da una rapina, la vedo fuori dalla porta prima di entrare e indossava una cuffia di quelle nere da ladro che coprono anche la fronte, tutta vestita di nero e con gli anfibi neri; le ho proprio detto: “Ma cosa hai fatto, una rapina?”
E questo è stato l’inizio della nostra conoscenza, ma da dove parte tutta la sua storia?
Parte dal Covid dove ha avuto una bronchite, ha avuto problemi e c’era una tachicardia che era ancora presente, il gusto e l’olfatto si erano ridotti, il male alle orecchie con pulsazioni continue che prendevano anche la testa e poi una emicrania forte frontale.
Tutto completava il quadro con nausea e vertigini sempre presenti e una grandissima rigidità al collo.
Detto questo, non aveva granché nella sua vita se non una gastrite che era nata prima del Covid ma che durante il periodo di Covid era decisamente peggiorata.
Durante la prima seduta le tratto subito il diaframma il quale scatena una forte reazione emotiva che la porta a sentirsi sola, rabbiosa e abbandonata. Naturalmente entriamo nell’intimo e lei vive e rivive uno stato di abbandono dopo il lutto di persone care nella sua vita.
Allora le dico subito gli alimenti da evitare perché non fanno altro che alimentare questo mal di testa, la nausea e il bruciore allo stomaco, poi come sempre faccio questo mio disegno che mi caratterizza e disegno questo omino tempestato di punti interrogativi.
Disegno un omino in piedi su un ago pieno di punti interrogativi e lei mi dice: “MI sento proprio così! Mi sento in bilico, piena di dubbi ed è da mesi che non esco più con il mio ragazzo neanche a cena”
Questo è l’inizio!
Poi abbiamo fatto un lavoro sul collo e lei mi dice: “Guarda Daniele, io trattengo liquidi” e allora io le dico: “Guarda che tu trattieni liquidi per il discorso dell’abbandono e non fai altro che trattenere acqua che è simbolo di sopravvivenza!”.
Ma diciamo che dopo che dopo che le ho trattato il diaframma e la cervicale già si sono mosse le cose.
Ci rivediamo poi per la seconda seduta a distanza di una decina di giorni e la cosa bellissima è che le faccio fare un macchinario che ho acquistato che va a lavorare su un piano energetico molto forte e molto potente, perché questo macchinario va ad individuare quello che è uno squilibrio energetico del corpo e automaticamente poi va a riequilibrare questo sistema che su un piano energetico era sballato, basso e passami il termine depresso.
A quel punto la vedo per la terza volta dove lei mi dice: “Mi sento proprio meglio! digerisco meglio, ho meno acidità di stomaco, meno gastrite e l’energia è in salita. Tanto che prima abusavo di cioccolato e adesso invece no. Devo dirti Daniele che ancora sono rimaste le vertigini, ma l’instabilità e la nausea da 10 sono passate a 5 e la rigidità soprattutto cervicale è rimasta.”
Allora siamo andati oltre, abbiamo tolto alcuni aspetti tossici, abbiamo fatto un riequilibrio energetico e mi accorgo poi che gli occhi sono causa di questo problema, tanto che lei mi dice: “Si è vero, mi hanno cambiato gli occhiali, mi hanno detto di mettere lo schermo del computer a 30 cm e da quel momento io ho dei ma di testa atroci”.
Allora che cosa facciamo?
Le indico una mia collega optometrista che si occupa di come guarda quell’occhio, non tanto il quanto ma il come, ovvero se i due occhi convergono verso l’obiettivo.
A quel punto inizio a trattarla sempre sul diaframma e la educo a respirare bene e mentre io tratto il collo facciamo esercizi particolari sugli occhi.
La tratto molto delicatamente, lei si alza e mi dice: “Ho meno mal di testa, ho meno male agli occhi e il collo più libero”.
Ma poi la posso lasciare andare così?
Certo che no! Le dico: “Adesso ti do il numero di questa mia collega, vai da lei perché andando da lei vedrai che ti trova la soluzione giusta per occhiali da ufficio, in più quando sei in ufficio sposta il computer almeno oltre il mezzo metro, utilizza caratteri più grandi e mi racconterai come va.”
Ci vediamo a distanza di 15/20 giorni e lei le prime parole che dice sono: “Sto meglio, ho più energia, meno tachicardia, sono più solare e allontanando lo schermo è decisamente diminuito il mal di testa di almeno un 50%.”
A questo punto, ripeto, l’instabilità ancora dipende dalle orecchie perché ha molto muco, ma è un lavoro che sta facendo, le vertigini vanno meglio, la nausea è diminuita, la tachicardia è diminuita, il mal di testa è diminuito ma rimane un pochino quella rigidità cervicale a causa di occhi che lavorano all’impazzata.
Adesso allora vado a lavorare un po’ la colonna, vado a lavorare sugli occhi e sul collo e lei mi dice: “Sto veramente molto bene!”.
Ma la cosa bella è che in questa seduta lei si presenta con il suo moroso e mi dice e mi ringrazia perché finalmente sono usciti a cena insieme, perché era da un anno e mezzo circa che non uscivano, lei non si è più presentata tutta scura con gli occhiali neri e la cuffia nera come all’inizio, ma solare e con i colori addosso, senza occhiali e raggiante con due occhi meravigliosi azzurri e un moroso contentissimo di questo percorso.
Che dire, STAR BENE È UN VIAGGIO MERAVIGLIOSO!