L’infermiera è li per far star bene le persone, ma chi fa del bene a lei?
Questa è la storia di una infermiera di 55 anni che viene da me perché ha diversi dolori che non le permettono di vivere la sua vita al meglio
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L’infermiera è li per far star bene le persone, ma chi fa del bene a lei?
Questa è la storia di una infermiera di 55 anni che viene da me perché ha dolore sacro-lombare destro; un dolore forte al mattino e quando è seduta. Si porta dietro questo dolore da quando aveva 25 anni.
Poi ha male al trapezio soprattutto quando è al computer e alla zona dorsale in mezzo alle scapole, precisamente quando fa i prelievi perché è una posizione un po’ scomoda. Ha anche una osteopenia che si è trasformata in osteoporosi negli ultimi due anni, ma dopo andiamo a capire il perché.
Lei mi dice che è da ottobre del 2022 che ha un dolore costante al sacro-gluteo destro con blocco acuto. “Non riesco neanche a mettermi le scarpe e ad alzarmi da letto” mi ha detto.
Un dolore talmente forte che le aveva fatto perdere i sensi due volte.
Poi mi dice: “Non riesco a stare seduta perché dopo un po’ di tempo ho dolore lombare. Sento una rigidità al mattino che mi limita molto perché ho paura e faccio fatica a fare le cose come ad esempio: mettermi le scarpe, caricare la lavatrice, vuotare la lavastoviglie . Sento ancora dolori nella zona lombare bassa e alla scapola sinistra”.
Allora che cosa faccio?
Innanzitutto nella prima seduta lei sembra avere una vita sana e non traumatica, ma che cosa succede, da un punto di vista emotivo questa osteopenia/osteoporosi la riporta ad una grandissima svalutazione ripetuta negli anni dalla madre. Quindi una mamma che la opprime, che non la fa crescere e che la svaluta continuamente facendola sentire inferiore, scarsa.
Allora dopo due chiacchiere veloci con lei le dico di andare a riprendere la valutazione, di amare la sua mamma e di buttare fuori attraverso la scrittura tutte le volte che si è sentita svalutata.
Tanto che questa donna torna da me dopo tre sedute e mi dice: “Sto andando molto meglio, mi sento più leggera e continuo a svuotare quel sacco della svalutazione con la mamma”.
Quindi molto, molto bene. Poi che cosa faccio?
Nella prima seduta vado a lavorare l’intestino attraverso il muscolo psoas e vado a lavorare l’anca destra. Lei torna e alla seconda seduta mi dice che non ha avuto nessun cambiamento.
Allora a quel punto approfondisco la questione e vado dritto sul lavoro meccanico sull’anca destra e vado a lavorare sui muscoli coinvolti in quella zona, lavoro quindi sui glutei, sui tensori della fascia alata, vado a lavorare ancora sull’intestino; poi vado a lavorare sulla lombare e sul lato inferiore.
Vado a lavorare su quell’anca che per me va liberata per vedere che risultati da.
Passano un paio di settimane, la vedo una terza volta e mi dice: “la rigidità al mattino si è ridotta del 50 %, da seduta meglio del 40%, ma la cosa bella è che riesco a caricare la lavastoviglie e la lavatrice. Non ho più quella paura”. Quindi questo per una donna di casa che ama fare i lavori domestici è un bel sollievo.
Non mi accontento, continuo e lavoro sul diaframma perché lei ha vissuto grandi momenti di stress.
Lavoro la cerniera sacro/lombare e mi spingo fino alla dorsale, lascio che si concluda la seduta così e arriviamo all’ultima seduta.
Quando arriva mi dice: “Adesso Daniele sto bene! Sono andata in vacanza, ho fatto ginnastica dolce e delle camminate, sono stata davvero bene”.
Allora che cosa ho fatto in questa seduta?
Ho chiuso il lavoro con la respirazione e Codice 32 perché va a lavorare sul nervo vago, agisce sullo stato di benessere della persona, va a lavorare sullo Star bene come dico sempre io.
Codice 32 va ad esercitare una pressione sul vago che è un po’ “l’arbitro di casa”, mette in armonia le emozioni, regola quello che è lo stato dell’umore, ti fa vivere uno stato di quiete e tutto si è concluso con una magnifica seduta di relax da un punto di vista emozionale, relazionale, di dialogo e di contatto.
Che cosa mi ha insegnato questa storia?
Mi ha insegnato che chi si prende cura degli altri, come nel caso di questa infermiera, è perché qualcuno non si è preso cura di lei/lui o avrebbe voluto prendersi cura di una persona che non è riuscita a soddisfare.
Quindi tutti noi andiamo incontro a qualcosa che ci riempie, a qualcosa che ci fa stare in pace fino al momento in cui non trovi pace capendo il motivo di tutto ciò.
Mi ha fatto capire quanto è importante sentirsi persone di valore, amarsi e dare amore alle fonti che ti hanno svalutato, in questo caso la mamma, perché era una mamma che soffriva e l’unico dialogo che conosceva era la svalutazione. Allora vai a valutare la tua mamma perché dai amore alle tue radici, dai amore a tua madre e a tuo padre e questo ti fa diventare una donna o un uomo di grande valore.
Poi mi ha insegnato che i nostri dolori sono frutto dei nostri comportamenti.
Quindi ti posso dire che per stare bene ci vuole umiltà, serve curiosità e devi avere quella luce negli occhi che parla di soluzioni.