Nel XIX secolo si assistì ad un periodo di controversie e di agitazioni nei riguardi dell’esercizio pratico della medicina. Due persone soprattutto sono da ricordare per l’applicazione di sistemi terapeutici non ortodossi. Andrew Taylor Stil, M.D., medico formatosi grazie agli insegnamenti di precettori, e D.D. Palmer, prima droghiere poi terapista manuale. Andrew Taylor Still (1828-1917), nel 1874 fu il primo a proporre una nuova medicina che si discostava dalla medicina dell’epoca e che lui stesso nominò medicina osteopatica. Questo primo abbozzo della medicina osteopatica era un abile “puzzle” fatto dalle verità e dai successi della medicina dell’epoca ma denunciava con forza l’utilizzo inappropriato e così frequente dei medicinali. Questa posizione innovativa di Still però non trova appoggio dai colleghi medici di un tempo, visto che fino a quell’epoca il supporto farmacologico era stato l’unico di cui tutti ne erano a conoscenza. Fortunatamente Still non fu l’unico a contrastare fortemente i farmaci ma un suo contemporaneo, Sir William Osler, affermò che uno dei primi doveri del medico consiste nell’educare le masse a non assumere medicinali. L’uomo però, assumendo in passato dosaggi elevati di farmaci, non ha fatto altro che innescare un circolo vizioso dove senza medicinali non sa cosa fare. I nostri tessuti hanno sete di farmaci.
La nuova medicina di Still consisteva sostanzialmente nei principi seguenti:
La terapia manipolativa diventò parte integrante della filosofia di Still a partire circa dal 1879, periodo in cui, lo stesso Still divenne noto come “lo spacca ossa”. Di Still non abbiamo nessun libro sulle tecniche manipolative ma abbiamo opere nelle quali egli stesso si concentra sulla sua filosofia, sui principi e sulla pratica dell’osteopatia. Era suo interesse far conoscere ai colleghi medici i concetti relativi all’osteopatia ma, la sua iniziativa fu respinta con decisione quando cercò di esporli all’Università di Baker nel Kansas. Lui continuò ad approfondire i suoi studi e man mano che il suo successo clinico aumentava e acquisiva maggior fama a livello nazionale ed internazionale, molte persone si interessarono alla nuova scienza osteopatica e iniziarono a studiare con lui. Nel 1892 venne costituito a Kirksville, nel Missouri, il primo college di medicina osteopatica. Da quel momento l’osteopatia cominciò a divulgarsi e vennero costruiti diversi altri college non solo negli Stati Uniti ma anche, nel Regno Unito, in Australia e Nuova Zelanda, dove l’osteopatia consiste in una scuola di tipo pratico limitata alla diagnosi strutturale e alla terapia manipolativa, non dimenticando però alcuni concetti e principi fondamentali enunciati da Still. La scuola statunitense di osteopatia unisce medicina e chirurgia all’uso della diagnosi strutturale e della terapia manipolativa nell’ambito di un’assistenza globale del paziente.
L’osteopatia si pone l’obiettivo di ripristinare una buona fisiologia cercando di intervenire sull’organismo per ritrovare l’armonia del movimento. “Prepara il terreno” affinché il corpo possa andare verso l’autoguarigione. L’osteopatia si avvale di tecniche esclusivamente manuali per correggere delle disfunzioni capaci di provocare delle alterazioni patologiche. Il fine che si propone è quello di lavorare sulla causa e non sulla conseguenza che ha provocato il problema. E’ indicata quindi per:
La diagnosi delle patologie citate non sono compito del laureato in Scienze Motorie, dal massaggiatore massofisioterapista o dell’osteopata ma devono essere fatte dal medico di famiglia o da uno specialista. I professionisti che lavorano all’interno dello studio professionale, lo fanno nel pieno rispetto della diagnosi medica. E’ per questo opportuno e necessario presentare richiesta medica per un ciclo di CHINESITERAPIA prima dell’inizio dei trattamenti stessi
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