Questa storia riguarda le relazioni, il nostro modo di comportarci l’uno verso l’altro.
In studio è venuta una ragazza giovanissima di 17 anni. Si rivolgeva a me sempre dandomi del lei.
Io facendola arrabbiare l’ho esortata a darmi del tu, ma la cosa mi ha fatto piacere perché è come se avesse voluto mantenere una sorta di distanza, data dal rispetto del ruolo che stavo esercitando in quel momento.
Questa ragazza è veramente tanto giovane ed educata ad avere rispetto verso l’altro e la cura di sé.
Lei è un insegnamento per tante persone ed è da ammirare.
Mi ha fatto pensare ad esempio come spesso sui social, tanto frequentati, manca questa distanza, manca il rispetto e le persone si sentono in diritto di violentare con le parole e giudicare. Manca nelle domande il “scusi, per favore…” manca un dialogo di rispetto reciproco.
Anche se il tempo corre e va avanti è necessario fare un passo indietro e ritornare a queste forme di dialogo seguendo le regole della normale educazione.
Il mondo, però, è fatto per persone che hanno voglia di crescere, confrontarsi e portare un valore aggiunto agli altri attraverso il dialogo positivo, una invenzione o un proposito buono.
Queste sono le componenti che fanno crescere una persona e chi gli sta intorno. Pensate a quanto ne gioverebbe il nostro Paese in un momento storico come quello attuale. Attraverso uno scambio di qualità e rispetto si migliora e si porta un messaggio di apertura a chi in questo mondo non vede altro che qualcosa di negativo.
W chi vede il positivo
W chi vede qualcosa di buono
L’emozione e l’atteggiamento positivo si riflettono anche sulla nostra postura che per stare bene ha bisogno di apertura; quindi sii curioso, utilizza un dialogo positivo e trova qualcosa di buono in quello che ti circonda. Irene ne è l’esempio.
Questa storia ci insegna che “se vuoi entrare da una porta, quella porta deve essere aperta”.
Così funzioniamo noi, così funziona la postura, così funziona l’energia.